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Perchè è importante donare il midollo osseo?

Il trapianto di midollo osseo rende possibile la guarigione da gravi malattie come leucemie, linfomi, mieloma, talassemia, immunodeficienze, disordini congeniti e, più recentemente, anche di alcune tipologie di tumori solidi.
La compatibilità tra paziente e donatore si verifica una volta su quattro nell'ambito familiare (fratelli e sorelle), ma diventa molto rara – circa 1 su 100.000 – tra individui non consanguinei.

Tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con un peso corporeo superiore ai 50 chili, possono donare il midollo osseo.

Purchè non siano affette da malattie ai principali organi o da forme infettive (come virus HIV, HBsAG, HCV, ecc.)

La disponibilità del donatore resta valida sino al raggiungimento dei 55 anni.

Non bisogna confondere il midollo osseo con il midollo spinale: SONO DUE TESSUTI DIVERSI!

Il midollo osseo è un tessuto costituito da cellule staminali emopoietiche (CSE), capaci di riprodurre le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Questo tessuto, che è situato all'interno delle ossa piatte, grazie alle CSE si rinnova continuamente.

È necessario sottoporsi a un normale prelievo di sangue, anche non a digiuno. Non occorre impegnativa medica: basta rivolgersi al Centro donatori di Verbania sede del centro donatori se si abita nella provincia del VCO o comunque ad un altro Centro Trasfusionale più raggiungibile. È consigliabile prendere un appuntamento per poter parlare con il personale sanitario coinvolto e avere le migliori informazioni.

Una volta arrivati al centro donatori, dopo il colloquio informativo e anamnestico che verifica l'idoneità del candidato donatore, si firma il consenso informato e l'adesione al Registro Italiano dei Donatori dei Midollo Osseo (IBMDR), i risultati della tipizzazione HLA (dati genetici indispensabili al trapianto) vengono inseriti in un archivio informatico e trasferiti, attraverso il Registro regionale, al Registro Nazionale che a sua volta è collegato con i Registri di tutto il mondo, nell'assoluto rispetto della riservatezza.

In caso di riscontro del primo livello di compatibilità con un paziente in lista d'attesa per il trapianto, il potenziale donatore viene richiamato per ulteriori prelievi di sangue necessari alle indagini genetiche più approfondite dal personale sanitario del centro donatori o polo di reclutamento in cui aveva fatto l'iscrizione.

L'adesione iniziale, firmata all'atto del primo prelievo, ha solo un valore morale, per cui fino all'ultimo momento il potenziale donatore può ritirare il suo consenso ed è facile capire le conseguenze di un tale gesto per il paziente in attesa...

 

Tutto ciò rende chiaro che il donatore di midollo osseo è atipico: diventa tale soltanto nel caso di compatibilità con un paziente.
NON SI SA QUANDO, NON SI SA PER CHI
La sua disponibilità, gratuita e anonima, NON HA LIMITI GEOGRAFICI.

 

Cosa succede quando il donatore risulta compatibile?

Il prelievo delle cellule staminali emopoietiche (CSE) che costituiscono il midollo osseo, può avvenire secondo due modalità.

Consiste nel prelievo di CSE dalle creste iliache posteriori e richiede il ricovero del donatore volontario presso una struttura accreditata che nel nostro caso è il Centro di Riferimento regionale di Torino.

Il prelievo avviene in anestesia generale o epidurale, con un intervento di durata compatibile alla quantità di sangue midollare che necessita al paziente e che il donatore può dare.

La procedura prevede dei rischi minimi legati all'anestesia e alla modalità di raccolta.

La quantità di sangue midollare nell'individuo sano si riforma completamente nell'arco di 8-10 giorni.

Dopo il prelievo il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 48 ore prima di essere dimesso e gli viene comunque consigliato un periodo di riposo di 4-5 giorni.

Il donatore in genere avverte solo un lieve dolore nella zona del prelievo, destinato a sparire in pochi giorni in base alla soglia del dolore individuale. Può subentrare un po' di stanchezza legata alla riduzione temporanea della volemia.

Il donatore viene seguito e sottoposto a esami di controllo nei 30 giorni successivi alla donazione e si presenterà una volta l'anno per controlli di routine presso il centro donatori di riferimento, per i successivi dieci anni.

Consiste nella donazione di CSE con prelievo dal sangue periferico dopo la stimolazione con fattori di crescita ematopoietici, ovvero un farmaco che ha la proprietà di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue periferico.

Il prelievo avviene in aferesi, impiegando separatori cellulari. Il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto del sangue è reinfuso nel braccio opposto.

Non sono considerati idonei, per questa modalità, coloro che hanno un accesso venoso difficoltoso.

I disturbi che più comunemente si possono avvertire sono: febbricola, cefalea, dolori ossei causati dalla stimolazione dell'attività del midollo osseo, senso di affaticamento.

Essendo legati alla somministrazione del farmaco, scompaiono rapidamente con la sua sospensione.

Nel mondo già diverse migliaia di donatori anno donato CSE sottoponendosi a tale modalità e non sono state registrate problematiche, legate all'assunzione del farmaco, che non siano potute essere risolte.

Il donatore viene seguito e sottoposto a esami di controllo nei 30 giorni successivi alla donazione e si presenterà una volta l’anno per controlli di routine presso il centro donatori di riferimento, per i successivi dieci anni.